Principali novità della settimana nell’ambito delle criptovalute:
- Ottobre è il secondo mese di maggior rendimento del 2023 per il Bitcoin.
- 15° anniversario del libro bianco del Bitcoin.
- L’open interest delle altcoin sale rispetto a quello del Bitcoin, segno di potenziale “schiuma” sul mercato.
- La variazione a 90 giorni delle stablecoin sembra sul punto di girare in positivo, segno di un potenziale ritorno della liquidità sulle blockchain.
- Le onde dell’HODLing mostrano una forte convinzione da parte dei detentori di Bitcoin.
- USA e Asia sono in testa in fatto di acquisti di BTC mentre l’UE rallenta, come dimostra la differenza dei prezzi delle contrattazioni.
- Il put/call ratio del Bitcoin tocca il livello più basso del 2023.
- Il cofondatore di FTX Sam Bankman-Fried dichiarato colpevole di tutti e 7 i capi di imputazione.
- Circle non conierà più stablecoin per account individuali.
- Entra in funzione Celestia, la rete modulare per la disponibilità dei dati.
A ottobre il Bitcoin registra il secondo mese di maggior rendimento del 2023
Se la storia non sempre si ripete, spesso però fa rima. La stagionalità che abbiamo descritto nella nostra prima rassegna settimanale di ottobre si è alla fine concretizzata, e ottobre è stato il secondo mese con il miglior rendimento del 2023 per il Bitcoin. 30 giorni che hanno apportato agli investitori un ritorno del 28,52%.
15° anniversario del libro bianco del Bitcoin
Se anche ciò non influirà sulla dinamica dei prezzi, il 31 ottobre ha comunque segnato un evento importante per il Bitcoin e per il mondo dei cripto-asset in generale: il 15° anniversario del libro bianco del Bitcoin. Il White Paper della criptovaluta, scritto dall’anonimo creatore del Bitcoin Satoshi Nakamoto, si intitolava “Bitcoin: un sistema di moneta elettronica peer-to-peer” e descriveva il funzionamento tecnico della blockchain Bitcoin e il quadro concettuale del progetto open source. A distanza di 15 anni, il libro bianco ha catturato le menti di centinaia di milioni di persone in tutto il mondo e ha cambiato per sempre la concezione della scarsità digitale e la potenziale evoluzione del sistema monetario. Per questo diciamo: grazie Satoshi!
L’open interest delle altcoin sale rispetto a quello del Bitcoin, segno di potenziale “schiuma” sul mercato
Un indicatore interessante da tenere d’occhio è l’open interest percentuale dei futures sulle altcoin rispetto a quello dei futures su BTC ed ETH. Un parametro che nella scorsa settimana ha toccato nuovi massimi sul 2023, indicando che sul mercato dei futures è in atto una maggiore speculazione sulle altcoin che sulle due criptovalute principali. Se è vero che può trattarsi di un’eccezione, occorre comunque tener presente che potrebbe essere segno di un mercato attuale delle criptovalute (e delle altcoin in particolare) basato sulle emozioni invece che sui fondamentali, la cosiddetta “schiuma” di mercato.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
La liquidità potrebbe presto tornare sulle blockchain attraverso le stablecoin
Un dato interessante per gli investitori a lungo termine è dato dall’offerta aggregata di stablecoin sul criptomercato. Il grafico seguente indica la quantità di stablecoin di tutti i principali emittenti e quindi calcola la variazione percentuale a 90 giorni di tale valore aggregato. Come si può vedere, il dato è aumentato nel corso dell’anno ed è sul punto di diventare positivo, segno che la liquidità potrebbe presto rientrare sulle blockchain attraverso le stablecoin. La conferma arriverà quando il parametro girerà in positivo, il che mostrerebbe un aumento netto delle stablecoin nei 90 giorni precedenti.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Le onde dell’HODLing mostrano una forte convinzione da parte dei detentori di Bitcoin
Un dato interessante da monitorare sono le onde dell’HODLing del Bitcoin, che illustrano la quantità di offerta di Bitcoin che non è stata spostata in un determinato periodo di tempo. Quasi il 70% dell’offerta di Bitcoin è fermo da almeno un anno, un valore prossimo ai massimi storici dal momento che oltre l’88% è fermo da almeno 3 mesi. Se le quotazioni elevate incentivano a vendere, come accade nelle fasi rialziste del mercato (vedi grafico sottostante), al momento non sembra che gli attuali livelli di prezzo siano abbastanza allettanti per la maggioranza dei detentori di Bitcoin.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
USA e Asia sono in testa in fatto di acquisti di BTC mentre l’UE rallenta, come dimostra la differenza dei prezzi delle contrattazioni
Un fenomeno interessante che abbiamo osservato nelle ultime due settimane sono stati i rendimenti cumulativi del Bitcoin durante sessioni di contrattazione diverse. Come mostrato nel grafico sottostante, gli USA sono ancora una volta in testa alla classifica seguiti a poca distanza dall’Asia. Tuttavia, si può notare un notevole divario tra queste due sessioni e l’UE, che è rimasta drasticamente indietro. Se anche tale dato non è utilizzabile da solo, fornisce comunque qualche informazione sulla provenienza dei capitali a livello globale.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Il put/call ratio del Bitcoin tocca il livello più basso del 2023
Se osserviamo il mercato delle opzioni, possiamo vedere che il 25 delta skew per il Bitcoin ha toccato il minimo sull’intero 2023. Ciò significa che le opzioni call sono più costose rispetto alle put di quanto non siano mai state nel corso dell’anno. Un segno che il sentiment di mercato è virato in senso rialzista, e/o che gli operatori posizionati al ribasso stanno proteggendo le loro operazioni. Questo è un dato del mercato dei derivati che vale la pena tenere d’occhio, per controllare che a livello locale il mercato non diventi eccessivamente ottimista sul breve termine.
I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Il materiale di questo post è stato creato in esclusiva per eToro da Reflexivity Research
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