La finanza comportamentale o “behavioral finance” analizza come la psicologia e le scelte emotive degli investitori possano influire sui mercati finanziari. Conoscere i principi della finanza comportamentale può aiutarti a prendere decisioni di investimento più consapevoli e razionali.
La finanza comportamentale è la chiave per comprendere le scelte di investimento e i trend dei risparmiatori, sia a livello individuale che collettivo.
A livello individuale, consente di capire perché e come gli investitori effettuano determinate scelte di investimento basate sulle proprie emozioni. A livello generale, invece, permette di analizzare e di comprendere come i bias cognitivi e la percezione collettiva degli investitori possono influenzare i trend dei mercati finanziari.
In questa guida scoprirai quali sono i principi alla base della “behavioral finance” e capirai come gestire gli aspetti cognitivi ed emotivi degli investimenti per prendere decisioni finanziarie più efficaci e meno rischiose.
I fondamenti della finanza comportamentale
Le origini della finanza comportamentale possono essere fatte risalire al 1912, quando George C. Selden pubblicò il libro “Psychology of the Stock Market” gettando le basi dello studio dei rapporti tra psicologia e finanza.
A partire dagli anni trenta, l’analisi dei bias cognitivi è diventata centrale per capire come si muovono i mercati e perché, talvolta, gli investitori effettuano scelte basate sull’emotività e su convinzioni errate.
Suggerimento: il termine “bias cognitivo” viene utilizzato in psicologia per indicare il modo in cui gli individui prendono decisioni errate sulla base di convinzioni e schemi inconsci e irrazionali.
Concetti chiave e loro implicazioni
La finanza comportamentale si basa sull’analisi psicologica. Il suo obiettivo principale è capire come e perché alcuni aspetti (in termini psicologici “pattern”) possano determinare specifici comportamenti negli investitori.
Vediamo alcuni dei concetti chiave con le relative implicazioni comportamentali.
Concetto | Impatto |
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Eccessiva fiducia | La “overconfidence” si verifica quando le persone credono di avere conoscenze o capacità superiori a quanto abbiano effettivamente. Può portare a prendere decisioni errate, ad esempio a sovraesporsi. |
Gap empatico | Questo termine spiega come le emozioni, in particolare la paura e l’avidità, possano offuscare il giudizio spingendo a comportamenti errati. È particolarmente rischioso quando si opera in mercati altamente volatili come le criptovalute. Non a caso, esiste un indice, il “Crypto Fear and Greed Index”, che misura proprio il sentiment degli investitori che operano in questo mercato. |
Teoria del prospetto | Questa teoria, detta anche “avversione alle perdite”, presuppone che gli investitori valutino diversamente le prospettive di guadagno e di perdita. Nel caso in cui, dunque, si prospettino due opzioni uguali, la prima presentata in termini di potenziali guadagni e la seconda di possibili perdite, gli investitori tenderanno, generalmente, a preferire la prima poiché la percezione del guadagno ha un impatto psicologico maggiore. |
Contabilità mentale | Altro concetto psicologico comune è quello della “contabilità mentale”, secondo cui le decisioni su come gestire il denaro vengono spesso influenzate da come esso è stato guadagnato. Chi ha avuto più difficoltà a guadagnare il proprio capitale avrà, tendenzialmente, un profilo di rischio più basso. Viceversa, chi dispone di liquidità ottenuta facilmente, sarà più propenso a operazioni rischiose e speculative. |
Ancoraggio | Spesso le persone tendono ad “ancorarsi” alle proprie abitudini e risultano riluttanti a modificarle, anche quando converrebbe farlo. Chi, ad esempio, è abituato a investire su base mensile, potrebbe essere restio a modificare la propria operatività anche nel caso in cui dovesse presentarsi un’occasione di day trading vantaggiosa. |
Effetto gregge | I prezzi degli asset sono determinati, principalmente, dal rapporto tra domanda e offerta. Talvolta, però, tali prezzi possono subire dei ribalzi improvvisi che possono scatenare delle reazioni irrazionali negli investitori. Ciò può portare a bolle speculative o a crolli repentini dei mercati azionari. |
Bias comportamentali | I bias comportamentali sono frutto di processi subconsci e irrazionali. Alcuni bias possono incidere nella fase di pianificazione di una strategia di investimento, mentre altri diventano più evidenti durante la fase di acquisto o di mantenimento di una posizione. |
La finanza comportamentale nell’analisi di mercato
Le scelte di investimento dettate dai fattori emotivi non hanno un impatto solo sul singolo investitore. Se, infatti, tali bias cognitivi influenzano contemporaneamente un numero significativo di investitori, possono condizionare l’andamento complessivo del mercato, generando una sorta di “effetto a catena”.
Spiegazione delle anomalie del mercato
Secondo la concezione economica classica della “efficienza dei mercati” (“Efficient Market Hypothesis”, EMH) elaborata dal professore Eugene Fama dell’Università di Chicago, i prezzi dei mercati tendono ad adattarsi in maniera efficiente in base alle informazioni a disposizione degli investitori.
Quando vi è un’efficienza “forte”, significa che tutti i partecipanti al mercato dispongono delle stesse informazioni, portando potenzialmente a un cambiamento nei prezzi. Tuttavia, lo scenario non sarà sempre questo.
In alcuni casi, infatti, soprattutto per la mancanza di un’adeguata informazione, i prezzi possono risultare disallineati rispetto al valore atteso di un asset. Tali situazioni vengono definite “anomalie del mercato”.
Le anomalie dei prezzi di mercato determinano spesso un aumento nella volatilità che, a sua volta, può spingere gli investitori a prendere decisioni azzardate, basate sulla paura.
La paura è uno degli stati d’animo più rischiosi quando si investe. Può portare a svendere i propri titoli o, viceversa, ad acquistare asset a un prezzo elevato per paura di perdere un’occasione (il cosiddetto “effetto FOMO”).
Trigger psicologici nelle scelte di investimento
I “trigger psicologici” sono stimoli, interni o esterni, che inducono le persone a tenere un certo comportamento.
In ambito finanziario, i trigger possono essere alla base di alcune decisioni errate degli investitori. Alcuni sono più facili da prevedere mentre altri risultano più complessi da gestire.
Facciamo un esempio. La pubblicazione degli utili di una società quotata determina, generalmente, un movimento nei prezzi di mercato. Se, infatti, le aspettative degli analisti sono positive, alcuni investitori potrebbero decidere di acquistare azioni di quella società, contribuendo a loro volta a farne aumentare il prezzo azionario.
Il rilascio degli utili, quindi, può rappresentare un trigger importante (e facilmente prevedibile) per gli investitori, così come altri eventi finanziari che possono influire sulle decisioni di investimento.
Suggerimento: se vuoi essere sempre informato su tutti i principali eventi finanziari che possono influire sui mercati globali, puoi consultare il Calendario Economico di eToro.
Esistono, però, anche eventi e “trigger” più difficili da prevedere. Ad esempio, gli indici principali come lo S&P 500 spesso diminuiscono il lunedì successivo al passaggio all’ora legale primaverile.
Probabilmente, può essere dovuto al cattivo umore dei trader a causa della perdita di un’ora di sonno. Questa tipologia di eventi e di stimoli psicologici è più difficile da gestire ma, come visto, può avere un impatto collettivo significativo.
Per questo, conoscere i meccanismi emotivi e psicologici che condizionano i comportamenti degli altri investitori può aiutarti ad affrontare meglio le differenti anomalie del mercato.
Applicazione della finanza comportamentale nelle strategie di investimento
La finanza comportamentale può influenzare le tue strategie di investimento in vari modi e per questo è essenziale conoscere i bias cognitivi e i meccanismi psicologici principali che possono condizionare le tue scelte finanziarie.
Individuare e superare i bias
Il primo passo per applicare i concetti di finanza comportamentale alla tua strategia di investimento consiste nell’individuare e affrontare i bias cognitivi che, consciamente o inconsciamente, possono condizionare le tue decisioni finanziarie.
A tal fine, può risultare estremamente utile tenere un registro delle tue attività di investimento, corredato con le motivazioni che ti hanno spinto a prendere quelle specifiche decisioni.
Suggerimento: includere l’analisi dei bias cognitivi nella tua strategia di investimento consente di pianificare e gestire meglio la tua operatività.
Un’analisi così dettagliata potrebbe fornirti indicazioni preziose e aiutarti a individuare schemi comportamentali ricorrenti. Potresti scoprire rapporti vincite-perdite più elevati in orari specifici della giornata oppure durante le aperture o le chiusure del mercato.
Altro aspetto che dovresti valutare è il modo in cui gestisci un investimento. In particolare, è bene prestare attenzione a come cambia la tua propensione al rischio durante il corso di un’operazione, quali opportunità alternative potresti aver trascurato a causa di abitudini radicate, come affronti e gestisci gli eventi e le notizie finanziarie impreviste.
Migliorare il processo decisionale con informazioni comportamentali
Comprendere i tuoi bias personali può aiutarti a prendere decisioni di investimento migliori. Tuttavia, anche i fattori comportamentali esterni, relativi al sentiment collettivo degli altri investitori, possono avere un impatto sulle tue decisioni finanziarie.
È importante, perciò, sviluppare delle strategie di investimento flessibili, capaci di adattarsi e reagire agli stimoli comportamentali esterni.
Suggerimento: le tue decisioni di investimento dovrebbero basarsi sull’analisi tecnica e fondamentale e non su bias o stati d’animo personali o collettivi.
Ricorda che mantenere un atteggiamento razionale è fondamentale sia durante le fasi rialziste dei mercati che possono portare a bolle speculative incontrollabili, sia durante le fasi ribassiste che, al contrario, possono far crollare i prezzi degli asset.
In entrambi i casi, l’applicazione dei principi della finanza comportamentale, unita all’analisi tecnica e fondamentale e a una corretta gestione del rischio, può aiutarti a proteggere i tuoi investimenti e a mantenerti in linea con gli obiettivi finanziari.
Un consiglio valido, per esempio, potrebbe essere tenere sempre una riserva di liquidità da investire in caso di trend positivo dei mercati o da utilizzare come copertura in situazioni di crisi economica.
l mercati possono rimanere irrazionali più a lungo di quanto tu possa rimanere solvibile
John Maynard Keynes
Migliorando il processo decisionale grazie allo studio della behavioral finance potrai, dunque, sfruttare le potenzialità dei tuoi investimenti, limitando il rischio di sovraesporti.
Conclusioni
La finanza comportamentale è la chiave per comprendere come gli investitori spesso prendano decisioni finanziarie errate, basate su bias cognitivi, abitudini e stati d’animo come la paura e l’avidità.
Conoscere i concetti alla base della behavioral finance può aiutarti a creare strategie di investimento capaci di farti reagire in modo efficiente anche quando i mercati sembrano comportarsi in maniera illogica.
Applicando i principi della finanza comportamentale potrai, infine, gestire e proteggere meglio i tuoi investimenti, evitando che le emozioni possano farti prendere decisioni finanziarie errate, non in linea con il tuo profilo di rischio e con i tuoi obiettivi finanziari.
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Quiz
Domande frequenti
- In cosa differisce la finanza comportamentale dalle teorie finanziarie tradizionali?
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Secondo le teorie finanziarie classiche, gli investitori prendono decisioni razionali basate su tutte le informazioni disponibili. Per la finanza comportamentale, invece, i trader tendono a fare scelte dettate da bias cognitivi e stati d’animo inconsci. Conoscere i principi della finanza comportamentale può aiutarti a migliorare il processo decisionale anche quando i mercati si muovono in modo anomalo.
- Quali sono alcuni bias comportamentali comuni che gli investitori devono affrontare?
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Esistono differenti tipi di bias che possono influenzare il tuo processo decisionale. Ad esempio, il “bias di conferma”, “di familiarità”, “esperienziale”, “euristico” e, infine, il “bias dell’avversione alla perdita”. Ogni investitore viene influenzato da questi bias in modo diverso, a seconda delle proprie caratteristiche psicologiche, degli obiettivi finanziari e del proprio profilo di rischio.
- Gli investitori come possono utilizzare la finanza comportamentale per migliorare le proprie decisioni di investimento?
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La finanza comportamentale può aiutare gli investitori a comprendere se e come determinate abitudini, bias cognitivi o stati d’animo condizionino le proprie scelte d’investimento. L’autoanalisi è il primo passo per identificare e correggere eventuali atteggiamenti errati che possono portare gli investitori ad allontanarsi dalle cinque regole d’oro delle strategie di investimento.
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