Le rinnovabili rappresentano un mercato in rapida espansione con prospettive interessanti anche dal punto di vista degli investimenti. Conviene davvero investire in questo settore? E se sì, come fare?
Il settore energetico rappresenta da sempre un mercato interessante sia per gli investitori esperti che per quelli alle prime armi. Esso include alcune delle aziende più importanti nel campo del gas, del petrolio e dell’elettricità.
Negli ultimi anni, grazie anche alle politiche internazionali in materia di lotta al cambiamento climatico, le energie da fonti rinnovabili stanno acquistando una popolarità crescente all’interno del mercato energetico.
Non stupisce, dunque, che sempre più investitori puntino su asset collegati alle rinnovabili per diversificare e bilanciare i propri portafogli di investimenti.
Cos’è il settore delle energie rinnovabili?
L’industria delle energie rinnovabili fa parte del mercato energetico ed è focalizzata sullo sfruttamento delle risorse naturali reintegrabili, come il sole o il vento. A differenza, quindi, di altre fonti energetiche tradizionali come il carbone o il petrolio, le rinnovabili sono inesauribili.
Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA) entro il 2025 il 35% della produzione elettrica totale mondiale proverrà da fonti rinnovabili. Le stime prevedono una crescita sia della produzione che della domanda di energia rinnovabile, anche in virtù degli impegni internazionali sul clima.
Parallelamente, però, si prevede un incremento del fabbisogno energetico mondiale, alla luce anche di un continuo aumento demografico e della crescita di aziende energivore. Da qui la necessità di triplicare la produzione da rinnovabile entro il 2050.
Perché gli investimenti nell’energia verde sono in aumento?
I motivi alla base della spinta verso le energie rinnovabili sono molteplici. Innanzitutto, il tema del cambiamento climatico è diventato una priorità nell’agenda politica internazionale. Con gli accordi di Parigi del 2015, l’UE ha segnato una roadmap che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.
L’Italia, in ottemperanza degli impegni internazionali, ha fissato un piano per la transizione energetica i cui obiettivi principali mirano alla decarbonizzazione, all’efficienza energetica, all’incentivazione delle rinnovabili e allo sviluppo delle politiche ESG.
Oltre a ciò, negli ultimi anni è cresciuta anche la sensibilità e l’attenzione dei consumatori verso le tematiche ecologiche e verso un utilizzo più responsabile delle fonti energetiche.
Questo trend coinvolge anche importanti gruppi industriali che, grazie a vantaggiosi sussidi e tariffe governative, stanno cominciando a puntare sulle rinnovabili come alternativa alle fonti fossili.
Suggerimento: l’esigenza di puntare sulle rinnovabili non è dettata solo da ragioni ambientali, ma anche economiche e produttive visti i problemi legati ai combustibili fossili.
Tipologie di energie rinnovabili per investimenti
Esistono diversi tipi di energia rinnovabile, classificabili in base alla fonte che viene usata per generare l’energia. Tra questi troviamo:
- Energia solare: utilizza il sole
- Energia eolica: sfrutta il vento
- Energia idroelettrica: usa la forza dell’acqua in movimento
- Energia oceanica: utilizza la forza generata dalle onde e dalle correnti
- Bioenergia: utilizza i materiali organici
- Energia geotermica: sfrutta l’energia termica del sottosuolo.
Alcune aziende, inoltre, stanno puntando sullo sviluppo di tecnologie (basate anche sull’intelligenza artificiale), collegate alle rinnovabili e volte a rafforzare le reti elettriche, alle batterie di stoccaggio o alla gestione dei livelli di consumo degli stoccaggi.
Come investire nelle energie rinnovabili
Esistono diversi modi per investire nelle energie rinnovabili. Ecco i più popolari.
Titoli legati alle energie rinnovabili
Una prima possibilità è comprare titoli azionari di società che producono energie rinnovabili o che operano in mercati affini, ad esempio nella produzione di apparecchiature per generare o immagazzinare energia.
Alcune di queste aziende pagano anche dividendi ai propri azionisti, quindi possono rappresentare una forma di reddito passivo interessante.
Suggerimento: prima di acquistare delle azioni, analizza la performance storica dell’azienda di tuo interesse, esamina i suoi rapporti sugli utili più recenti e scegli il tipo di asset più in linea con il tuo profilo di rischio.
ETF sulle energie rinnovabili
Gli ETF sulle energie rinnovabili forniscono un’esposizione a decine di titoli appartenenti a società che producono o supportano la produzione di energia rinnovabile.
Puoi scegliere di investire in un ETF che replica un assortimento di società che operano nelle diverse fonti rinnovabili, oppure puoi optare per un settore specifico, come l’energia solare.
Futures e CFD sulle energie rinnovabili
I CFD e i Future consentono di speculare sui movimenti di prezzo degli asset legati all’energia rinnovabile. Tali speculazioni possono avvenire sia con mercati rialzisti che ribassisti.
L’energia rinnovabile è un buon investimento?
L’energia rinnovabile rappresenta per molti l’investimento del futuro.
Suggerimento: come ogni forma di investimento, anche il mercato delle energie rinnovabili presenta possibili rischi e benefici.
Vediamo i principali pro e contro degli investimenti di questo tipo.
Vantaggi dell’investire in azioni di energie rinnovabili
Il settore “green” è in crescita
La rivoluzione verde non rappresenta una moda passeggera. Nel prossimo futuro assisteremo, probabilmente, alla nascita di nuove società legate al mercato delle energie rinnovabili con un contestuale rafforzamento delle aziende esistenti.
Nel lungo termine vi possono essere ritorni interessanti
La crescente attenzione politica, finanziaria e sociale nei confronti delle tematiche ambientali sta influendo positivamente sul valore delle rinnovabili. Questo ha avuto effetti economici positivi su tutte le aziende che hanno iniziato a puntare sulle rinnovabili per prime.
Suggerimento: molte aziende reinvestono parte dei guadagni ottenuti grazie alle rinnovabili per finanziare altri progetti “green”.
Eventuali redditi passivi
Altro aspetto interessante da considerare è che molte società quotate del settore delle rinnovabili, pagano dividendi ai propri azionisti. Questo può rappresentare un flusso di reddito passivo utile per diversificare la propria strategia di investimento.
Rischi degli investimenti in energie rinnovabili
Interruzioni
Per loro natura, le energie rinnovabili sono collegate a fenomeni non controllabili come la forza del vento o l’intensità della luce solare. Diversamente dalle fonti fossili, quindi, almeno per il momento non è possibile fare affidamento solo sulle rinnovabili per produrre energia in modo costante.
Questo aspetto può rappresentare un ostacolo alla piena adozione delle rinnovabili e, in alcuni casi, può frenare la fiducia degli investitori verso i titoli del settore, con conseguente diminuzione del loro valore.
Una valutazione delle prospettive di crescita del settore delle rinnovabili, inoltre, non può prescindere da una considerazione più ampia legata, ad esempio, a:
- Costi delle infrastrutture,
- Iter burocratici: si pensi, ad esempio, alle problematiche autorizzative per i parchi eolici in Italia,
- Reperimento delle materie prime, come il silicio per i pannelli fotovoltaici o il litio per le batterie elettriche,
- Impatto ambientale delle apparecchiature utilizzate per la produzione di energia rinnovabile.
Costo
Il costo per sfruttare l’energia rinnovabile è ancora molto elevato. Esso include una serie di spese legate, per esempio, alle materie prime, alle infrastrutture, alle tecnologie di stoccaggio dell’energia, ecc.
Suggerimento: alcuni analisti prevedono che i costi legati alle energie rinnovabili siano destinati a scendere, come accade per il costo dei pannelli fotovoltaici che sta progressivamente diminuendo.
Incertezze governative
Uno dei principali problemi legati al mercato delle rinnovabili è rappresentato dall’incertezza del quadro normativo e fiscale. Può capitare, infatti, che singoli governi interrompano le politiche di incentivazione o frenino i sistemi di agevolazioni fiscali previsti per chi investe nel settore green.
Come è facile intuire, tali variazioni possono avere un impatto negativo sul valore e sull’eventuale rendimento degli asset connessi alle rinnovabili.
Considerazioni finali
Le rinnovabili rappresentano un mercato interessante, con possibili prospettive di crescita determinate da una sempre maggiore attenzione di governi, istituzioni e opinione pubblica verso le tematiche ambientali e climatiche.
Le stime prevedono una crescita sia della produzione che della domanda di energia rinnovabile anche in virtù degli impegni internazionali sul clima.
Gli asset legati al settore delle rinnovabili possono rappresentare una buona alternativa per diversificare e bilanciare il tuo portafoglio di investimenti. Prima di fare una scelta, però, valuta sempre con attenzione e con cautela se tale mercato può essere in linea con il tuo profilo di rischio e con i tuoi obiettivi finanziari.
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Domande frequenti
- Dovrei investire nelle energie rinnovabili?
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Decidere in quali mercati, asset e strumenti investire, è una scelta molto soggettiva che dipende sia dal profilo di rischio che dagli obiettivi finanziari personali. Prima di investire nell’energia rinnovabile o in qualsiasi altro mercato, valuta attentamente la tua strategia di investimento complessiva e l’orizzonte temporale che ti sei prefissato, analizzando accuratamente pro e contro, in modo da scegliere il settore e il tipo di asset più adatti a te.
- Quando si esauriranno i combustibili fossili?
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Ci sono diverse ricerche al riguardo, con stime più o meno apocalittiche. In linea generale, si ritiene che le scorte note di combustibili fossili (principalmente petrolio ma anche carbone e gas) si esauriranno entro i prossimi 50 anni. Da qui l’urgenza dei governi internazionali di incentivare le fonti rinnovabili e sostenibili per far fronte al crescente fabbisogno energetico globale.
- Cos’è l’energia pulita?
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L’espressione “energia pulita” (in inglese “clean energy”), include molteplici tematiche: dalle energie rinnovabili alla “green economy”, dalle tecnologie alternative di trasporto (per esempio le macchine elettriche o i veicoli alimentati a idrogeno) sino alle nuove forme di produzione industriale “a impatto zero”, dagli investimenti ESG, alle tecnologie “intelligenti” e sostenibili usate nell’agricoltura.
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