Scegliere le azioni che potrebbero registrare un tasso di crescita superiore a quello del mercato è un’operazione rischiosa, poiché significa acquistarle nella fase iniziale. Nonostante questo, una strategia ben congegnata può portare i risultati sperati. Questo tipo di operazione viene definito “growth investing”, poiché si focalizza sul possibile tasso di crescita degli asset. Esplora i pro e i contro di questa strategia e impara come massimizzare le opportunità che offre.
Il growth investing comporta certamente dei rischi che possono portare a perdite significative. Nonostante questo, chi desidera ottenere possibili profitti da una strategia con un elevato rischio-rendimento dovrebbe comprendere come scegliere il giusto titolo.
Cos’è il growth investing?
Il growth investing è una strategia che si fonda sull’acquisizione di asset dai quali ci si aspetta performance in grado di superare quelle del mercato di riferimento.
Questo potrebbe avvenire perché la società che emette l’asset può avere un qualche vantaggio competitivo, che porterebbe verosimilmente a un fatturato e profitti maggiori, con flussi di cassa in grado di superare la media di mercato.
Tipi di investimenti orientati alla crescita
Dati storici evidenziano che esistono settori in cui è più frequente trovare growth stock. Pertanto, gli investitori che usano la strategia del growth investing tendono a cercare le azioni emesse dalle società appartenenti a tali settori.
Ci sono diverse categorie di titoli che solitamente vengono considerati growth, ma esistono anche altri fattori da considerare quando si è alla ricerca di tali asset. Vediamo quali sono, solitamente, i tipi di investimenti orientati alla crescita.
Azioni a bassa capitalizzazione di mercato (Small cap)
Le definizioni relative alle capitalizzazioni delle azioni variano, ma esistono parametri adottati comunemente. Quando si tratta di azioni a bassa capitalizzazione di mercato, si tende a far rientrare in questa categoria i titoli emessi da società con una capitalizzazione tra 250 milioni e 2 miliardi di dollari americani.
Altri considerano small cap le società che non superano il 10% della quota di mercato della borsa valori a cui appartengono, ma è bene notare che non tutte le aziende di questo tipo emettono azioni small cap. Il punto è quello di individuare titoli dall’alto potenziale di crescita, anche quando questi rientrano nelle naturali fasi di sviluppo di una società.
Azioni speculative
Le azioni speculative prevedono alti rischi, ma anche potenziali profitti considerevoli. Sono solitamente svalutate, rivelando il futuro incerto della società che li emette – condizione che potrebbe essere confermata, per esempio, da uno scarso bilancio patrimoniale, accompagnato però da un possibile nuovo prodotto o modello di business.
Infatti, in questi casi è importante considerare elementi che vadano oltre i resoconti finanziari e individuare caratteristiche che potrebbero portare a sviluppi positivi in futuro.
Azioni tecnologiche
Il settore tecnologico è certamente uno dei settori che tende a produrre più growth stock, per il semplice fatto che uno sviluppo tecnologico innovativo può portare una società ad avere un notevole vantaggio competitivo e, di conseguenza, condurla al successo.
Società quali Apple, Microsoft, NVIDIA e Alphabet hanno cominciato da un livello basso per poi avere una crescita esponenziale.
Suggerimento: poiché le grandi società tecnologiche hanno raggiunto livelli altamente competitivi, è certamente più complesso per le nuove società tech superare le barriere e diventare nuove growth stock.
Fattori esterni
È importante notare che anche i fattori esterni possono influenzare il tasso di crescita di un’azione – per esempio, i naturali cicli economici, influenze esterne, trend e questioni geopolitiche.
Nel caso di una pandemia, per esempio, possono essere favoriti i titoli emessi da società che lavorano nel settore sanitario, mentre un conflitto globale potrebbe offrire benefici ad aziende dell’industria militare e nel settore della sicurezza, come la Lockheed Martin.
Come identificare una growth stock
L’analisi fondamentale dei mercati è uno strumento indispensabile per individuare una growth stock. Report come i bilanci patrimoniali, ma anche i conti economici possono rivelare possibili trend di crescita.
Il rapporto sugli utili – o price-to-earnings (P/E) – è un parametro che misura il prezzo di un’azione in relazione agli utili della società. Solitamente, le growth stock hanno un P/E superiore alla media di mercato, a causa della partecipazione di altri investitori orientati alla crescita che contribuiscono all’aumento del prezzo del titolo.
Suggerimento: il P/E previsionale compara il prezzo attuale dell’azione con le proiezioni sugli utili.
Un altro fattore comune a molte growth stock è non pagare dividendi: in questo caso, i profitti non vengono distribuiti tra gli investitori, ma reinvestiti, denotando la volontà di realizzare nuovi progetti.
Nonostante i metodi comuni, quando si cerca una growth stock si dovrebbero utilizzare anche analisi più soggettive, come il tipo di management della società, o l’introduzione di elementi innovativi, come i prodotti alimentari a base vegetale.
L’interesse primario dell’investitore consiste nell’acquistare e detenere titoli adeguati a prezzi adeguati.
Benjamin Graham
Growth vs value investing
Sebbene il growth e il value investing possano sembrare concetti molto simili, c’è sempre statoun grande dibattito tra gli investitori per identificare quali siano le differenze tra questi due approcci. I growth investor si focalizzano sulla potenziale crescita delle società e sui fattori utili a identificare ogni possibile segnale di successi futuri.
I value investor tendono, invece, a orientare le proprie attenzioni sulle ragioni che hanno portato una società a perdere il favore degli investitori, una mancanza che porta le azioni a essere sottovalutate.
In realtà, entrambi i tipi di investitori acquistano e mantengono asset nella convinzione che il loro prezzo aumenterà nel tempo, solo che l’analisi che conducono e le motivazioni che li spingono verso una determinata scelta sono diverse.
I rischi del growth investing
Ogni asset finanziario subisce fluttuazioni ed è esposto al sentiment degli investitori così come ai rischi di mercato. Lo stesso sentiment tende a influenzare qualunque mercato azionario, soprattutto sul breve termine, ma ci sono anche rischi più specifici quando si tratta di growth investing.
Come anticipato, le growth stock tendono ad avere un P/E superiore alla media: quando si usano i report attuali sugli utili per il calcolo, le azioni potrebbero apparire sopravvalutate.
Una valutazione al rialzo è solitamente guidata da altri investitori che cercano una buona opportunità, pertanto il growth investor potrebbe finire per pagare un prezzo più elevato per mantenere quell’investimento.
Un altro rischio è legato alla volatilità dei growth stock: questa è tendenzialmente superiore alla media per il tipo di titolo in questione e durante le fluttuazioni negative gli investitori potrebbero essere spinti alla vendita, registrando così perdite significative.
Suggerimento: diversificare il proprio portfolio, includendo sia growth stock che asset di tipo più difensivo, può essere un ottimo modo per mitigare i rischi.
Strategie di hedging nel growth investing
Oltre alla diversificazione, ci sono altre strategie e strumenti finanziari che possono aiutare l’investitore a limitare i rischi legati al growth investing:
- Opzioni: le opzioni sugli stock o gli indici azionari possono diventare una sorta di assicurazione, poiché chi le detiene può scegliere di vendere o comprare l’asset sottostante a un prezzo determinato ed entro un certo periodo di tempo.
- L’indice VIX: il VIX misura la volatilità dei mercati finanziari. La volatilità dei prezzi degli asset tende ad aumentare nelle fasi ribassiste dei mercati, pertanto mantenere una posizione lunga sul VIX può aiutare a bilanciare l’effetto delle fluttuazioni negative.
- Azioni difensive: ci sono titoli che mantengono performance superiori alla media durante le fasi ribassiste – come quelli emessi da società nel settore sanitario, o che si occupano di servizi di pubblica utilità o di materie prime. Includerli in un portfolio con growth stock aiuta a mitigare i rischi.
Conclusioni
Le growth stock sono solitamente ricercate dagli investitori che vogliono profitti relativamente più alti della media per il proprio portafoglio. Ma, poiché si tratta di titoli rischiosi, gli investitori tendono ad allocare solo una parte del capitale su questo tipo di asset.
Inoltre, esistono strumenti di gestione del rischio – per esempio, strumenti finanziari come le opzioni o strategie come la diversificazione – che aiutano a mitigare le possibili perdite e ottenere risultati significativi.
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Domande frequenti
- Come scegliere la giusta growth stock?
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Un modo per ottenere esposizione a più azioni e favorire la diversificazione è scegliere gli exchange-traded funds (ETF), in modo da investire in più asset in una sola transazione.
Ci sono fondi che contengono growth stock, come l’iShares Core S&P Small Cap ETF, o ETF che si focalizzano sugli investimenti in growth stock di vari settori, come il Vanguard Growth ETF.
- Quali sono i migliori parametri da utilizzare per condurre un’analisi sui possibili growth stock?
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Il rapporto P/E è un ottimo strumento, anche perché suggerisce che ci sono altri investitori convinti delle performance future dello stock. Nonostante questo, il P/E non funziona al meglio quando ci sono società che operano in perdita. In questi casi, si può utilizzare il rapporto prezzo-fatturato (P/S).
- Le growth stock sono rischiose?
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Le growth stock sono strumenti rischiosi, poiché la loro caratteristica è avere un valore che si basa sulle proiezioni future degli investitori. Le proiezioni possono rivelarsi errate e i profitti significativi che gli investitori si aspettano possono non verificarsi. Per questo, quindi, è importante fare uso di strumenti di gestione del rischio.
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