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Il trading di materie prime energetiche rappresenta una componente fondamentale dei mercati globali ed è influenzato da diversi fattori macroeconomici. Immergiti nel mondo delle materie prime energetiche per comprendere appieno le sfaccettature e le opportunità di questo settore in costante evoluzione.


I prezzi delle materie prime energetiche, quali petrolio, gas naturale e benzina, sono soggetti a variazioni significative in risposta a diversi fattori macroeconomici. Eventi geopolitici, politiche governative, cambiamenti climatici e fluttuazioni della domanda e offerta sono solo alcuni degli elementi che possono causare volatilità nei prezzi delle materie prime energetiche.

Trader e investitori interessati al settore energetico hanno a disposizione diverse strategie per ottenere esposizione a questi asset. Gli ETF e i fondi comuni di investimento offrono un’opzione accessibile e diversificata. Inoltre, è possibile acquistare direttamente azioni di società attive in questo campo.

Cosa sono le materie prime energetiche?

Le materie prime energetiche sono sostanze naturali utilizzate per la produzione di energia. Queste risorse sono essenziali per alimentare l’industria, generare elettricità e fornire combustibile per il riscaldamento e i trasporti. Esistono diverse tipologie di materie prime energetiche, ciascuna con le proprie specificità.

Petrolio

Il petrolio è una delle principali fonti di energia a livello globale, utilizzata prevalentemente nei trasporti e in diversi processi industriali. È una materia prima fossile estratta da giacimenti terrestri e marini dalla quale, attraverso processi di raffinazione, vengono prodotti benzina, diesel e altri derivati.

Suggerimento: il petrolio si distingue dalle altre materie prime energetiche perché viene utilizzato anche per produrre beni come la plastica e i fertilizzanti.

Gas naturale

Il gas naturale è un combustibile fossile utilizzato in vari settori, come quello domestico, industriale e per la produzione di elettricità. È meno inquinante rispetto ad altre materie prime fossili e può essere trasportato tramite gasdotti o sotto forma di gas naturale liquefatto (GNL).

Carbone

Il carbone è una materia prima fossile utilizzata prevalentemente per la generazione di elettricità e in alcuni processi industriali, come la produzione di acciaio. Nonostante sia abbondante e accessibile, il suo utilizzo è altamente inquinante e contribuisce significativamente alle emissioni di gas serra.

Suggerimento: i combustibili fossili non rinnovabili attualmente rappresentano il 96,5% del consumo energetico globale annuo.

Energia nucleare

L’energia nucleare è prodotta dalla fissione nucleare di isotopi radioattivi, come l’uranio, e viene utilizzata per generare elettricità nelle centrali nucleari. Nonostante l’assenza di emissioni dirette di gas serra, presenta criticità rilevanti in termini di sicurezza e gestione dei rifiuti radioattivi.

Fonte: Grafici Altervista

Come investire e fare trading sulle materie prime energetiche

Investire nelle materie prime energetiche è un’attività che presenta varie opportunità, ma è anche accompagnata da diversi livelli di rischio e complessità. Esistono numerosi strumenti finanziari attraverso cui gli investitori possono ottenere esposizione a questo settore, ognuno con specifiche caratteristiche e implicazioni.

Future e CFD sull’energia

I future sono contratti negoziati in borse specializzate, come il Chicago Mercantile Exchange, che consentono di acquistare o vendere una determinata quantità di materie prime energetiche a un prezzo prefissato in una data futura.

D’altra parte, i CFD permettono di speculare sulle variazioni di prezzo delle materie prime, senza necessità di possederle fisicamente.

Entrambi questi strumenti, dati il loro livello di complessità e rischio, sono più adatti a investitori con una certa esperienza e conoscenza del settore.

Suggerimento: l’uranio non può essere negoziato sotto forma di future. Gli investitori possono ottenere un’esposizione al settore dell’energia nucleare attraverso le azioni legate all’uranio.

ETF sull’energia

Gli ETF sull’energia sono fondi che offrono esposizione a un’ampia gamma di asset legati al settore energetico, come l’Energy Select Sector SPDR Fund. Investendo in questi strumenti si ha accesso a un portafoglio diversificato di aziende energetiche con una singola transazione.

Questo facilita l’accesso al settore, ma gli investitori devono essere consapevoli delle fluttuazioni di prezzo e dei rischi che possono influenzare il valore degli investimenti.

Suggerimento: investire in un ETF sull’energia consente di acquisire rapidamente un’esposizione diversificata al settore delle materie prime energetiche.

Azioni legate al settore energetico

Investire in azioni di aziende nel settore energetico significa acquistare una quota di partecipazione in compagnie petrolifere o servizi energetici. Detenere azioni permette una partecipazione diretta alle performance delle aziende e offre l’opportunità di beneficiare di dividendi e dell’aumento del valore dell’azione.

Tuttavia, è importante avere una solida comprensione del settore energetico e dei suoi rischi intrinseci, dato che le azioni possono essere soggette a significative variazioni di prezzo in risposta a eventi di mercato e notizie settoriali. 

Le materie prime energetiche sono un buon investimento?

Le materie prime energetiche offrono l’opportunità di diversificare il portafoglio, poiché tendono a essere poco correlate con altri asset come azioni e obbligazioni. Inoltre, possono agire come una copertura contro l’inflazione in alcuni scenari economici.

Tuttavia, è essenziale considerare il proprio orizzonte temporale di investimento, gli obiettivi e la tolleranza al rischio prima di investire in materie prime energetiche

Rischi del trading di materie prime energetiche

Le materie prime energetiche sono una categoria di asset contraddistinta da un determinato profilo di rischio. A differenza di altri investimenti più conservativi come obbligazioni o azioni di aziende blue chip, il trading di materie prime energetiche è soggetto a un livello di volatilità significativo.

Questa volatilità può essere influenzata da una varietà di fattori, tra cui eventi geopolitici , che possono avere un impatto immediato e sostanziale sui prezzi delle materie prime energetiche.

Un altro rischio notevole è legato all’investimento emotivo. Le rapide fluttuazioni dei prezzi possono indurre gli investitori a prendere decisioni impulsive, spesso guidate dall’emotività piuttosto che da una strategia ben ponderata.

Suggerimento: lasciarsi influenzare dall’emotività può rappresentare un ostacolo sul cammino verso l’indipendenza finanziaria, portando a decisioni d’investimento poco oculate.

Investimenti in energie alternative

Le energie alternative stanno guadagnando sempre più terreno nel panorama globale degli investimenti, in risposta ai crescenti trend di mercato che vedono una spinta verso la sostenibilità e l’innovazione tecnologica.

Queste fonti, che includono solare, eolico, geotermico e altre rinnovabili, offrono un’opportunità per diversificare il portafoglio di investimenti e partecipare alla transizione globale verso fonti di energia più pulite e sostenibili.

Uno strumento che consente agli investitori di partecipare a questo settore in crescita è l’iShares Global Clean Energy ETF. L’ETF offre esposizione a un’ampia gamma di aziende globali che operano nel settore delle energie pulite, permettendo agli investitori di beneficiare delle loro performance collettive.

Conclusioni

Investire in materie prime energetiche può rappresentare una scelta strategica per diversificare il proprio portafoglio di investimenti. Diversi strumenti finanziari, quali futures, CFD, ETF e azioni, permettono vari livelli di esposizione e rischio, dando agli investitori la possibilità di operare le scelte migliori per il proprio profilo.

Tendono a essere poco correlate con altri asset come azioni e obbligazioni.

È importante ricordare che il settore delle materie prime energetiche è contraddistinto da una forte volatilità, legata a fattori geopolitici, economici e ambientali. Un investimento in questo settore richiede un approccio ponderato e strategico, con un’attenzione particolare all’orizzonte temporale di investimento

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Olio combustibile, emissioni di carbonio e petrolio
Gas naturale, carbone e petrolio
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Domande frequenti

Cosa implica l’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche per le quotazioni azionarie?

L’aumento dei costi dell’energia può influenzare le quotazioni azionarie comprimendo i margini di profitto delle aziende, che non sono in grado di trasferire i costi aggiuntivi sui consumatori sotto forma di prezzi più alti.

Il rialzo dei prezzi del carburante può anche innescare un aumento dell’indice dei prezzi al consumo (IPC), strumento utilizzato per misurare l’inflazione a livello generale. Se l’aumento dell’IPC porta le banche centrali ad aumentare i tassi d’interesse, ciò può essere dannoso anche per le valutazioni dei titoli azionari. In genere, tassi di interesse più elevati sono correlati a una riduzione dei livelli di domanda complessiva in un’economia.

Cos’è la sicurezza energetica e come si gestisce?

L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) definisce la sicurezza energetica come “la disponibilità ininterrotta di fonti energetiche a un prezzo accessibile”. L’AIE è un’organizzazione intergovernativa indipendente, composta da 31 Paesi membri, che fornisce raccomandazioni politiche, analisi e dati sull’intero settore energetico globale.

A livello nazionale, gli Stati hanno istituito organismi, come il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, che intervengono direttamente sui mercati e influenzano le politiche governative per garantire un approvvigionamento energetico affidabile.

Qual è la differenza tra “prezzo spot” e “prezzo a termine”?

Il prezzo spot è il corrispettivo per il pagamento e la consegna immediata di una materia prima, come il petrolio. Il prezzo a termine, invece, è il prezzo concordato per la consegna e il pagamento in una data futura

Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.

Il materiale è stato preparato senza tener conto di precisi obiettivi d’investimento o specifiche situazioni finanziarie e non soddisfa pertanto i criteri legali e legislativi previsti per la promozione di ricerche indipendenti. Tutti i riferimenti alle prestazioni passate di uno specifico strumento, indice o prodotto d’investimento preassemblato non rappresentano né devono essere interpretati come un indicatore affidabile di possibili prestazioni future.

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