Investire in dividendi è una strategia apprezzata sia dai giovani con prospettive a lungo termine, sia da coloro che puntano a ottenere una rendita passiva integrativa della pensione. La messa a punto di un ’efficace strategia di investimento richiede un approccio oculato e che assecondi i propri obiettivi finanziari. In questo articolo, passiamo in rassegna una serie di strategie applicabili in ambito di investimenti di dividendi, soffermandoci anche sui piani di reinvestimento degli stessi.
I migliori titoli azionari con dividendi possono garantire agli investitori cedole costanti, nonché esibire un marcato potenziale di crescita futura. Ecco perché è fondamentale sviluppare una strategia allineata ai propri obiettivi finanziari, così da realizzare rendimenti in maniera passiva e automatizzata, beneficiando anche del cosiddetto compounding effect.
L’utilizzo di diverse fonti di dividendo e di vari sistemi di gestione del portafoglio può contribuire al raggiungimento degli obiettivi prefissati. Passiamo dunque a esaminare alcune tecniche propedeutiche alla creazione di una strategia personalizzata e basata sulle azioni con dividendi.
Tipi di strategie di investimento in dividendi
Una delle cinque regole d’oro che possono essere applicate nello sviluppo di una strategia pone il focus sugli obiettivi finanziari. Pertanto, è fondamentale ancorare le proprie scelte alle prospettive a lungo o breve termine a cui si mira, tenendo conto del fatto che vi sono titoli azionari indicati per alcuni piani, ma non altrettanto efficaci per altri.
Piano di reinvestimento dei dividendi (DRIP)
Il piano di reinvestimento dei dividendi (DRIP) viene spesso scelto dagli investitori che preferiscono riceverli sotto forma di azioni supplementari, piuttosto che attraverso versamenti di denaro. Ovvero, le azioni sono accreditate direttamente sul conto, senza l’applicazione di commissioni.
La sottoscrizione di un piano DRIP è unanimemente ritenuta una delle soluzioni più virtuose per investire in maniera proficua, in quanto fa leva sull’effetto compounding. Coloro che reinvestono i dividendi danno incessantemente nuova linfa al portafoglio, aumentando di riflesso i potenziali utili.
L’entità dei dividendi è determinata dal volume delle azioni detenute. Pertanto, anche il rendimento dei dividendi futuri sarà più elevato. Chi lascia che questo processo di investimento segua il suo corso, potrà contare su rendimenti generali più elevati, grazie all’effetto “palla di neve”.
Suggerimento: gli investitori devono attivare personalmente un piano DRIP. L’opzione predefinita nella maggior parte dei casi prevede il pagamento dei dividendi in contanti.
Diversificazione
Dopo la selezione degli asset, entra in gioco la diversificazione degli investimenti, fattore cruciale affinché una strategia si riveli efficace a lungo termine. Un portafoglio equilibrato, distribuito su più settori, sarà meno esposto alla volatilità dei mercati e presenterà meno rischi.
I cicli macroeconomici che causano l’aumento e la diminuzione del valore dei mercati finanziari sono inevitabili. Diversificando il portafoglio è possibile districarsi con maggiore tranquillità in un mercato in cui le fluttuazioni economiche sono all’ordine del giorno, così da minimizzare le perdite nel caso in cui un’azienda, o un particolare comparto, registrasse cali di profitti.
La prima parte del processo di diversificazione consiste nell’acquisire una vasta gamma di azioni individuali. L’obiettivo è quello di evitare la sovraesposizione a un singolo settore o a una nicchia specifica.
Nel mercato italiano, diverse aziende rappresentano opzioni interessanti, in quanto distribuiscono regolarmente dividendi ai propri investitori e perché si sono distinte negli anni per stabilità e crescita. Basti pensare a settori come quello finanziario (Intesa Sanpaolo), dei beni di consumo durevoli (Stellantis), dei minerali energetici (Saras), solo per citare alcuni nomi.
Suggerimento: per gli investitori che investono in ETF, è importante monitorare costantemente il portafoglio, al fine di evitare la sovraesposizione a un titolo specifico.
Strategia di cattura dei dividendi
La strategia di cattura dei dividendi punta sulla generazione di reddito dalle cedole, ossia rilevando azioni prima della data “ex-dividendo”. Gli investitori che adottano questo approccio sono spesso più orientati al percepimento di dividendi che agli investimenti a lungo termine, motivo per cui acquistano per vendere successivamente.
Alcuni investitori che ricorrono a questa strategia mantengono una posizione solo per pochi giorni, per poi riallocare i capitali su altre azioni.
Prima di applicare questa strategia, è importante che gli investitori si informino su quattro date fondamentali:
- Data della dichiarazione: questo è il momento in cui i vertici della società dichiarano che verrà distribuito un dividendo.
- Data ex-dividend: il prezzo delle azioni viene notevolmente ridotto.
- Data di registrazione: revisione dei registri per determinare l’idoneità degli azionisti.
- Data di pagamento: il dividendo viene distribuito agli azionisti che ne hanno diritto.
Sebbene questa strategia sia teoricamente in grado di incrementare i rendimenti complessivi, è importante che gli investitori abbiano consapevolezza del fatto che non è garantito il conseguimento di risultati positivi. Ad esempio, è necessario tener conto sia del tempo impiegato per monitorare le posizioni, sia delle attività di entrata e uscita dalle posizioni, che comportano ulteriori costi di negoziazione.
Suggerimento: chi punta su posizioni short-term potrebbe non beneficiare dei vantaggi fiscali riservati a chi effettua investimenti per periodi di tempo più lunghi.
Quale strategia di investimento in dividendi è giusta per me?
Per determinare quale strategia è più indicata per le tue prospettive finanziarie, è fondamentale analizzare gli obiettivi personali. Mentre gli investitori prossimi all’età pensionabile optano sovente per la strategia di liquidazione dei dividendi, quelli più giovani si orientano verso i DRIP, puntando a investimenti a lungo termine.
Suggerimento: per prendere decisioni consapevoli, gli investitori possono analizzare il dividend yield o consultare il calendario dei dividendi.
Conclusioni
Esistono strategie d’investimento basate sulle azioni con dividendi adatte a tutti i profili di investitore. È essenziale però avere un’idea chiara sin dall’inizio degli obiettivi, condurre un’attenta analisi delle prospettive di crescita delle aziende che staccano dividendi e, soprattutto, avere piena consapevolezza del fatto che il mercato può subire fluttuazioni, ma che sono disponibili efficaci strategie per farvi fronte.
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Domande frequenti
- Che cos’è una “value trap”?
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Un titolo “trappola di valore” sembra a buon mercato secondo i parametri di valutazione standard ma, a causa di altri fattori, può nascondere delle insidie. Ad esempio, nel caso di azioni con dividendi, un rendimento elevato potrebbe suscitare attenzione, ma tale valore potrebbe in realtà indicare una diminuzione delle cedole in futuro.
- Dovrei prediligere dividendi elevati o dividendi in crescita?
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Per prendere questa decisione, è necessario tenere conto degli obiettivi di investimento stabiliti in partenza. Se il tuo obiettivo è ottenere un reddito a breve termine, le azioni ad alto dividendo o l’iShares MSCI Italy ETF potrebbero essere un’opzione interessante. Di contro, per chi è interessato a partecipazioni a lungo termine, potrebbe essere preferibile puntare su dividendi in crescita.
- I pagamenti di dividendi irrealisticamente elevati minacciano il futuro degli investimenti in dividendi?
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Sì. Ci sono aziende che offrono dividendi per venire incontro alle aspettative degli azionisti. Ciò accade perché, se la società cessasse di distribuire dividendi, il valore delle azioni potrebbe diminuire notevolmente, per effetto delle attività di disinvestimento degli investitori. Inoltre, se i dividendi non fossero in linea con le performance della società, gli investitori se ne accorgerebbero, il che potrebbe tradursi in una diminuzione sia del prezzo delle azioni che dei dividendi stessi.
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