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Per investire in strumenti che pagano dividendi, ci sono varie alternative a disposizione. Gli investitori interessati al tema possono scegliere tra fondi, ETF o singole azioni a dividendo. In questo articolo illustriamo le opzioni disponibili, confrontandole tra loro per facilitare il tuo processo decisionale.


Investire in dividendi è una strategia che può essere declinata in vari modi. Che tu stia cercando di acquistare un titolo storicamente stabile o un fondo di azioni da dividendo, devi sapere che entrambi gli strumenti possono essere usati per creare reddito passivo.

Cos’è il dividendo del fondo?

I dividendi sono uno dei modi in cui i fondi di investimento distribuiscono parte dei loro utili operativi agli azionisti. In Italia, ci sono numerose società quotate presso Borsa Italiana che offrono dividendi interessanti: anche per questo motivo, i dividendi sono una scelta comune tra gli investitori che cercano un reddito passivo.

In sostanza, coloro che sono titolari di un fondo comune o di un fondo quotato in borsa (ETF), riceveranno il pagamento del dividendo in questione dalla rispettiva società. Noto come “dividendo del fondo”, questo metodo di pagamento viene distribuito secondo un calendario pubblico, di cui gli azionisti vengono informati.

Per quanto riguarda il dividendo lordo pagato dal fondo, questo dipende dal numero di azioni in possesso del singolo investitore. D’altro canto, l’importo del dividendo netto riflette sia la situazione fiscale del fondo e le eventuali imposte trattenute, sia la situazione finanziaria dell’investitore, tra le quali potrebbero esserci detrazioni o altri obblighi fiscali applicabili quali compensazioni di plus e minusvalenze.

Fondi con dividendi vs azioni con dividendi

L’approccio ideale da adottare in ambito di investimenti in dividendi dipende fondamentalmente dal tempo a propria disposizione e dagli obiettivi di investimento personali. Per prendere decisioni consapevoli, è opportuno conoscere le differenze tra fondi con dividendi e azioni con dividendi.

Pagamenti automatici o scaglionati

Una delle differenze principali tra fondi e azioni con dividendi è che i dividendi delle azioni vengono corrisposti automaticamente alla data di pagamento, mentre la distribuzione a chi investe in un fondo potrebbe essere soggetta a scaglionamento.

Così facendo, i gestori dei fondi possono snellire le attività di pagamento e reporting, riducendo il numero complessivo di versamenti. I fondi possono quindi prevedere nei termini che le cedole vengano distribuite con minore frequenza, ma i profitti per gli investitori saranno identici e le azioni del paniere corrisponderanno i dividendi sempre lo stesso giorno.

Suggerimento: alcuni investitori preferiscono ricevere dividendi con minore frequenza, in quanto può risultare più agevole tenere traccia dei rendimenti.

Date di pagamento

Contrariamente a quanto avviene con i dividendi delle azioni, i fondi li distribuiscono agli investitori con cadenza diversa, che può essere mensile, trimestrale o annuale.

Ad esempio, l’SPDR S&P 500 ETF, uno degli ETF più noti al mondo e che replica l’andamento di un indice composto da 500 aziende americane a elevata capitalizzazione di mercato, corrisponde i dividendi trimestralmente. Il terzo venerdì dell’ultimo mese di un trimestre fiscale, i gestori del fondo registrano tutti i dividendi pagati dall’ultima data di reporting e staccano le cedole agli investitori al termine dello stesso.

Tipologia di dividendi

I fondi possono anche stabilire che gli investitori debbano ricevere i dividendi in forme prestabilite. Quando si acquistano azioni con dividendi ed è concesso di scegliere tra versamento in contanti o riconoscimento di quote societarie, va effettuata una scelta in base alle proprie esigenze, caso per caso. Per quanto riguarda i fondi, invece, la decisione è imposta dalle condizioni dello strumento finanziario ed è improbabile che intervengano delle modifiche.

Costi e punti salienti

Una cosa importante da ricordare è che ci sono varie differenze tra le strategie da dividendo basate su singoli titoli o su fondi. Un primo aspetto da tenere in considerazione è che i fondi da dividendo consentono una diversificazione del rischio su una gamma più ampia di titoli, seppur a fronte dell’acquisto di un unico strumento.

Acquistando un ETF da dividendo a replica fisica, si entra in possesso di quote delle aziende che pagano dividendi e fanno parte del fondo.

A seconda delle aspettative finanziarie, gli investitori possono ottenere esposizione a un’ampia gamma di azioni senza doverle acquistare singolarmente. Diversificare il portafoglio di investimenti attraverso l’esposizione a diverse classi di attività può contribuire a ridurre la vulnerabilità alla volatilità Inoltre, questa distribuzione migliora la gestione del rischio.

Suggerimento: distribuendo il capitale, gli investitori possono ridurre l’impatto, potenzialmente molto forte, che i cambiamenti improvvisi in un determinato settore possono avere sul portafoglio.

Le commissioni imposte per i dividendi del fondo sono addebitate dal suo amministratore. Nel caso degli investitori che optano per un fondo passivo, come gli ETF, i costi sono spesso relativamente bassi.

Ad esempio, l’ETF iShares MSCI Italy UCITS ETF cerca di replicare la prestazione dell’indice MSCI Italy 25/50 Index, che contiene titoli azionari a grande capitalizzazione con uno storico che ha visto crescere i dividendi su base annua. L’expense ratio dell’ETF EWI è dello 0,50%, il che significa che la commissione annuale per un investimento di 10.000 € sarà di 50 €.

È cruciale considerare che la gestione attiva di un fondo comporta solitamente costi più elevati rispetto alla detenzione diretta di azioni a dividendo. Questi costi vanno a remunerare l’attività gestionale e gli sforzi per sovraperformare l mercato. Valutare attentamente tali spese prima di investire è fondamentale per prendere una decisione informata.

Il pagamento diretto (distribuzione) o il reinvestimento automatico (accumulo) dei dividendi del portafoglio di investimenti è un altro aspetto a cui gli azionisti devono prestare attenzione. La seconda opzione può massimizzare l’effetto composto, contribuendo alla scelta migliore tra un fondo a dividendi e azioni a dividendi.

Fondi o azioni: quale ha i dividendi migliori?

La combinazione di ETF e azioni nel tuo portafoglio contribuisce a una maggiore diversificazione e un’ampia esposizione al mercato. La prestazione del singolo prodotto dipende dalle azioni incluse nel fondo o prese in considerazione, motivo per cui è importante scegliere attentamente i titoli e monitorare le condizioni di mercato per massimizzare il ritorno sull’investimento.

Suggerimento: seguendo un’efficace strategia di investimento nel lungo periodo, si può optare per un mix di fondi e azioni, diversificando così la propria esposizione. 

Per gli investitori che creano un portafoglio che corrisponde a quello di un ETF, i pagamenti dei dividendi lordi saranno identici, senza l’applicazione del TER tipica dell’ETF. In alcuni casi, un portafoglio azionario personalizzato potrebbe sovraperformare un ETF, ma ciò non è garantito, motivo per cui esiste la possibilità di ottenere rendimenti inferiori rispetto al benchmark.

Conclusioni

Le azioni da dividendo rappresentano un’alternativa strategica per generare un flusso di reddito passivo. Che si tratti di titoli singoli o di ETF, serve un’attenta attività di ricerca per trovare opzioni con rendimenti interessanti. Gli investitori devono conoscere le differenze fra queste due opzioni e scegliere quella più adatta alla luce di vari fattori come livello di diversificazione auspicato e propensione al rischio, oltre che l’impegno che si è disposti ad assumere nella costruzione del portafoglio.

Scopri le risorse dell’Academy di eToro per approfondire le forme di investimento nei dividendi.

Quiz

Quali fattori determinano la capacità di un’azienda di distribuire profitti agli azionisti?
Flusso di cassa e crescita dei ricavi.
Margini di profitto, solidità del bilancio e necessità di reinvestimenti.
Quota di mercato e competizione nel settore.
Soddisfazione dei dipendenti e recensioni dei clienti.
 

Domande frequenti

Perché alcune società offrono la possibilità di ricevere un dividendo sotto forma di azioni aggiuntive?

Spesso, le aziende optano per questo strumento per attirare gli investitori interessati ai dividendi, senza dover ridurre la liquidità nel loro bilancio, ad esempio in vista di un importante investimento.

Come posso verificare quali dividendi sono stati pagati?

Che tu sia il proprietario diretto di alcune azioni o detenga un fondo da dividendo, il calendario dei dividendi è lo strumento perfetto per tenere traccia dei pagamenti effettuati. Chi investe in un fondo, può trovare informazioni aggiuntive sulle date di pagamento dei dividendi fra i prospetti informativi forniti dal gestore.

Cos’è il “compounding”?

Il “compounding”, o effetto composto, è il processo mediante il quale un investimento vede crescere il proprio rendimento ed ammontare complessivo grazie al reinvestimento degli interessi maturati. Più precisamente, se si reinvestono gli utili ottenuti per acquisire un numero maggiore di azioni, in occasione della successiva corresponsione di dividendi o interessi, anche l’importo del pagamento sarà più elevato, andando ad amplificare la crescita nel lungo periodo. 

Noto anche come “snowball effect”, è ritenuto uno dei meccanismi chiave dalla maggior parte degli investitori.

Le presenti informazioni vengono fornite al solo scopo educativo e non rappresentano consigli d’investimento o suggerimenti personali. Tali informazioni non devono quindi essere interpretate come offerte o solleciti di compravendita di strumenti finanziari.

Il materiale è stato preparato senza tener conto di precisi obiettivi d’investimento o specifiche situazioni finanziarie e non soddisfa pertanto i criteri legali e legislativi previsti per la promozione di ricerche indipendenti. Tutti i riferimenti alle prestazioni passate di uno specifico strumento, indice o prodotto d’investimento preassemblato non rappresentano né devono essere interpretati come un indicatore affidabile di possibili prestazioni future.

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