“Buy and hold” è una strategia d’investimento a lungo termine che, come suggerisce il nome, consiste nel comprare e mantenere i titoli nel proprio portafoglio per un lungo periodo di tempo. Continua a leggere la guida per scoprire come applicare in modo corretto l’approccio Buy-and-hold, i rischi e i vantaggi di questa tecnica e gli asset più adatti a una ridotta rotazione del portafoglio.
La strategia finanziaria “Buy and hold”, letteralmente “Compra e Tieni” è una delle principali tecniche di investimento a lungo termine. Si basa su una ridotta rotazione degli asset inclusi nel proprio portafoglio. Una volta aperte le posizioni, infatti, si tende a mantenerle per un lungo periodo di tempo, in modo da resistere alle eventuali fluttuazioni a breve termine dei mercati.
In questa guida scoprirai come costruire una strategia Buy-and-hold efficace, come utilizzarla per diversificare il tuo portafoglio e per cercare di raggiungere i tuoi obiettivi finanziari a lungo termine.
Le basi dell’investimento Buy-and-hold
Il principio alla base della strategia Buy-and-hold è mantenere aperte le proprie posizioni il più a lungo possibile, in modo da non risentire della volatilità a breve termine dei mercati e massimizzare i potenziali rendimenti dei propri investimenti.
Si tratta, di fatto, di un approccio passivo che mira a ottenere un rendimento nel lungo periodo. È possibile evidenziare sei fattori chiave che dovrebbero sempre essere considerati quando si pianifica una strategia buy-and-hold. Vediamo quali sono.
“Tempo nel mercato” e non “market timing”
Questa espressione sintetizza l’essenza della strategia buy-and-hold e le differenze rispetto agli altri approcci operativi usati nel day trading.
Diversamente dalla strategia legata al “market timing”, infatti, che cerca di anticipare e sfruttare la volatilità dei mercati e le oscillazioni dei prezzi nel breve periodo, l’approccio buy-and-hold prevede di rimanere nel mercato per un lungo periodo di tempo.
Suggerimento: Buy-and-hold è una strategia che necessita di una pianificazione finanziaria di ampio raggio e che implica la considerazione dei cicli macroeconomici piuttosto che dei rapidi rimbalzi dei prezzi.
Ridurre al minimo la frequenza di negoziazione
Uno dei fattori chiave della strategia buy-and-hold è ridurre la frequenza di negoziazione.
La bassa rotazione del portafoglio, tipica anche di altre strategie di investimento passive consente, da un lato di risparmiare sulle commissioni e sugli altri costi legati all’apertura e chiusura delle posizioni e, dall’altro, permette di dedicare meno tempo alla gestione quotidiana del portafoglio.
Tuttavia, anche nel caso di un approccio buy-and-hold, è fondamentale prevedere un controllo e, se necessario, un ribilanciamento periodico del proprio portafoglio.
Suggerimento: trattandosi di una strategia a lungo termine, l’approccio buy-and-hold deve essere pianificato con attenzione valutando, sin dall’inizio, gli asset più adatti in base al proprio profilo di rischio e ai propri obiettivi finanziari.
Nel corso del tempo, infatti, sia le esigenze finanziarie personali sia gli scenari economici e le condizioni dei mercati possono cambiare. Questo, inevitabilmente, implica una riallocazione degli asset e delle risorse investite.
Per esempio, in una situazione di forte volatilità dei mercati, un investitore agli inizi o chi si avvicina alla pensione dovrebbe optare per strumenti con un profilo di rischio basso, come le obbligazioni e i titoli di stato.
Anche nel caso di una strategia buy-and-hold, quindi, la diversificazione del portafoglio e il risk management sono essenziali per evitare di sovraesporti.
Stabilità
La stabilità è una caratteristica essenziale quando si opta per un approccio buy and hold che, per sua natura, si basa proprio sulla scelta di asset e strumenti che, nel tempo, possano mostrare una certa resistenza alle fluttuazioni dei mercati.
Più un portafoglio è stabile, poi, più è semplice per un investitore riuscire a monitorarlo, gestirlo e diversificarlo.
Scelta degli asset
Come per ogni strategia di investimento, anche nel caso dell’approccio buy-and-hold è fondamentale scegliere con cura gli asset da inserire nel portafoglio. Per farlo occorre considerare soprattutto tre fattori: i propri obiettivi finanziari, il profilo di rischio personale e l’orizzonte temporale di riferimento.
Generalmente, chi segue la strategia buy-and-hold tende a prediligere le azioni e le obbligazioni che rispondono bene a un orizzonte d’investimento di medio o lungo periodo.
L’ideale è optare per asset class diverse, destinando la percentuale maggiore del capitale a strumenti più stabili come le azioni blue-chip e le obbligazioni.
Altri prodotti adatti a un orizzonte temporale di lungo periodo, sono gli ETF (“Exchange-Traded Fund”).
Si tratta di fondi negoziati in borsa che riproducono l’andamento di:
- un settore, come l’Invesco Solar ETF che segue il mercato dell’energia solare e rinnovabile;
- una regione geografica, per esempio l’iShares China Large-Cap ETF che segue il mercato cinese;
- un’asset class, come il SPDR Gold che ha come sottostante l’oro;
- un indice azionario, come l’iShares Russell 2000 ETF. Si tratta di un fondo indicizzato che segue un indice composto prevalentemente da azioni statunitensi a bassa capitalizzazione.
Suggerimento: gli ETF offrono un rapporto “diversificazione/costi di gestione” molto efficiente. Per esempio, il Vanguard S&P 500 presenta un TER (“Total Expense Ratio”) dello 0,03%. Di conseguenza, investendo 10.000 $, la commissione di gestione annuale sarà di appena 3 $.
Diversificazione
La costruzione di un portafoglio ben diversificato è il presupposto di qualsiasi strategia d’investimento. Lo è ancora di più nel caso di un approccio buy-and-hold che implica un orizzonte temporale tipicamente pluriennale.
Nel corso degli anni, infatti, è inevitabile che alcune asset class possano attraversare una fase di ribasso. Di conseguenza, diversificare adeguatamente il portafoglio permette di mitigare i rischi e proteggere il proprio capitale.
Suggerimento: la diversificazione è una componente essenziale delle cinque regole d’oro degli investimenti. Avere un portafoglio ben diversificato, inoltre, aiuta a mantenere aperte le tue posizioni e a seguire la tua strategia a lungo termine.
Tassazione
Altro aspetto da valutare quando si pianifica una strategia buy-and-hold, è la tassazione. Ogni strumento finanziario, infatti, prevede un regime fiscale diverso, sia per quanto concerne l’applicazione delle aliquote, ad esempio sul capital gain, sia per quel che riguarda la rendicontazione fiscale.
In Italia, per esempio, l’aliquota media del capital gain sulla maggior parte degli strumenti finanziari è fissata al 26%. Tra le eccezioni vi sono le plusvalenze maturate sui titoli di stato che godono di un’aliquota agevolata del 12,5%.
Performance storica delle strategie buy and hold
Le strategie buy-and-hold si basano sul presupposto che, nel lungo termine, i prezzi degli asset tendono a salire piuttosto che a scendere.
Ciò, ovviamente, non esclude che nel corso del tempo possano esservi fasi ribassiste anche significative. Tuttavia, nel lungo periodo, i prezzi tendono ad essere statisticamente rialzisti, anche a causa di fattori esterni come l’inflazione.
Un esempio tipico è rappresentato dall’ETF Vanguard S&P 500, considerato da molti un punto di riferimento dell’andamento del mercato azionario. Durante la recessione verificatasi nel biennio 2007-2009, lo S&P 500 ha subito un crollo di oltre il 30%. Nonostante ciò, il fondo ha registrato un rendimento annuo composto del 10,55% per 30 anni, dal 1994 al 2024.
Suggerimento: scaglionare i tuoi investimenti nel corso del tempo può aiutarti a superare le diverse fasi del mercato senza sovraesporre contemporaneamente tutto il tuo capitale.
Storicamente, inoltre, l’approccio buy-and-hold sembra integrarsi molto bene con la strategia “Dollar Cost Averaging” (DCA) che consiste nell’investire una somma fissa di denaro a intervalli regolari, indipendentemente dai movimenti rialzisti o ribassisti a breve termine del mercato.
Entrambe le strategie hanno come obiettivo mitigare l’impatto della volatilità sui rendimenti degli investimenti, pianificando un’operatività diluita nel tempo. Anche la DCA, dunque, presenta caratteristiche opposte rispetto all’approccio legato al market timing.
Warren Buffett: una storia di successo buy-and-hold
Uno degli investitori che ha fatto della strategia buy-and-hold il suo cavallo di battaglia è, senza dubbio, Warren Buffet. Il suo fondo di investimento, il “Berkshire Hathaway Inc.” costituito nel 1965, ha ottenuto rendimenti composti medi annui del 19,8%, riuscendo, quindi, a sovraperformare persino rispetto all’indice S&P 500.
La chiave del successo di Buffet si deve sia alla capacità di scegliere gli asset giusti da tenere nel portafoglio per un orizzonte temporale lungo, sia all’applicazione della tecnica buy-and-hold unita all’effetto compounding.
Vantaggi e svantaggi della strategia buy-and-hold
Ecco una panoramica sintetica dei principali vantaggi e svantaggi della strategia buy-and-hold.
- Crescita potenziale a lungo termine: mantenendo gli investimenti per periodi di tempo prolungati è possibile sfruttare l’effetto compounding degli eventuali rendimenti.
- Attività di trading minima: la strategia buy-and-hold comporta un’operatività minima che, oltre a far risparmiare tempo, consente di ridurre i costi di transazione, le commissioni di intermediazione e le tasse associate alle operazioni di compravendita dei titoli.
- Semplicità: la strategia buy-and-hold si basa su un approccio passivo all’investimento che richiede meno tempo ed è più facile da gestire rispetto al trading attivo.
- Costo opportunità: allocando una significativa percentuale del capitale su investimenti a lungo termine si rinuncia ad altre opportunità a breve termine perdendo, talvolta, anche occasioni vantaggiose.
- Flessibilità limitata: la strategia buy and hold offre una scarsa flessibilità e una possibilità ridotta di rispondere alle mutevoli condizioni di mercato. Ciò può condizionare i rendimenti soprattutto durante le fasi ribassiste prolungate.
- Rischio di detenere titoli con performance mediocri: gli investitori che seguono l’approccio buy-and-hold possono correre il rischio di detenere per lungo tempo titoli che sottoperformano.
In questi casi occorre scegliere il momento opportuno per ribilanciare il portafoglio e riallocare il capitale.
Conclusioni
La strategia buy-and-hold presenta caratteristiche adatte a chi predilige uno stile di investimento passivo e a lungo termine. Il suo funzionamento è estremamente semplice: acquistare e mantenere aperte le proprie posizioni in modo da sfruttare i possibili trend rialzisti dei mercati nel lungo periodo.
Per farlo, però, è essenziale scegliere e diversificare con attenzione gli asset da inserire nel portafoglio. Lo si può fare monitorando periodicamente le posizioni e, se necessario, effettuando dei ribilanciamenti nel corso del tempo.
Come ogni strategia di investimento, inoltre, è fondamentale che gli asset scelti siano in linea con i tuoi obiettivi finanziari a lungo termine e siano adatti al tuo profilo di rischio.
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Quiz
Domande frequenti
- In che modo la strategia buy-and-hold mitiga l’impatto della volatilità del mercato?
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La strategia buy-and-hold consente di mitigare la volatilità in due modi. In primis, costruendo un portafoglio di investimenti con un orizzonte temporale generalmente pluriennale, così da contrastare i rimbalzi dei prezzi e la volatilità a breve termine dei mercati. In secondo luogo, poi, scegliendo asset con una volatilità più bassa, come le obbligazioni che per loro natura sono più adatte a investimenti a lungo termine.
- Quali tipi di asset sono più adatti per un approccio buy-and-hold?
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La scelta degli asset dipende, principalmente, dagli obiettivi finanziari, dal profilo di rischio e dall’orizzonte temporale di ciascun investitore. Tipicamente, però, chi segue un approccio buy-and-hold tende a destinare una quota significativa del capitale ad asset come le obbligazioni, che tendono a performare bene nel lungo periodo, e una quota inferiore ad asset con un profilo di rischio maggiore come le criptovalute o le azioni in crescita.
- Con quale frequenza gli investitori dovrebbero rivedere e adeguare i propri portafogli buy-and-hold?
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In linea generale, chi segue l’approccio buy-and-hold dovrebbe cercare di attenersi il più possibile al proprio piano di investimento a lungo termine, evitando un eccessivo “overtrading”. Occorre, tuttavia, prevedere un monitoraggio periodico e un ribilanciamento nel caso di cambiamenti significativi dei mercati o delle proprie esigenze finanziarie.
Un consiglio utile è controllare il portafoglio soprattutto in occasioni di eventi finanziari importanti, come il rilascio degli utili azionari o l’halving delle cripto a grande capitalizzazione di mercato.
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