Alla luce dell’aumento del prezzo del bitcoin e dell’attenzione riservata a questa criptomoneta dalla stampa e dai social, sono molti gli investitori che si interrogano sulle prospettive future per questo 2021, chiedendosi se il prezzo del bitcoin abbia già raggiunto il proprio picco o potrà ancora salire.

Facendo un paragone con l’ultimo mercato rialzista del 2017, in quale fase ci troviamo? La situazione è più simile all’agosto di quattro anni fa, quando il prezzo dell’asset si aggirava sui 4.000 $ e ha poi continuato a crescere nei mesi successivi, oppure siamo già vicini al picco del dicembre dello stesso anno, quando il bitcoin ha raggiunto l’allora massimo storico toccando quota 19.000 $ per poi di iniziare a calare?

Elevata volatilità: una costante del bitcoin negli ultimi anni

Chi vuole investire in criptovalute avrà già notato che nel corso del 2020 il prezzo del bitcoin è nettamente aumentato, passando da circa 8.000 $ a quasi 30.000 $. Questa tendenza al rialzo è poi proseguita nelle prime settimane del 2021, facendo segnare il nuovo record di 41.826 $ a inizio gennaio e portando molti investitori a fare un paragone con i dati del 2017 al fine di capire in quale fase del mercato rialzista ci troviamo al momento.

Già nel 2017 il prezzo del bitcoin aveva subito un aumento esponenziale, passando da meno di 1.000 $ a quasi 20.000 $, raggiungendo un tasso di aumento massimo del 1,900%. Nelle prime settimane del 2018, però, il prezzo è crollato rovinosamente (-65%) facendo al contempo sfumare investimenti miliardari.

Un rapido confronto evidenzia diverse somiglianze tra questi due periodi, entrambi caratterizzati da un marcato aumento del prezzo in un breve lasso di tempo; andiamo ad analizzarli più nel dettaglio.

Un maggior grado di interesse nell’investimento

Nel 2017, il numero di nuovi utenti che hanno deciso di aprire un conto su eToro è aumentato vertiginosamente. Un aumento simile è stato registrato nel marzo 2020, in concomitanza con l’entrata in vigore delle misure restrittive e di confinamento per contrastare la diffusione del coronavirus. Dopo essere ritornato a un livello medio, il numero di nuove iscrizioni ha visto un nuovo aumento marcato nella prima settimana di gennaio.

Nuovi iscritti su base settimanale

Grafico riportante il numero di nuovi iscritti su base settimanale della piattaforma di eToro nel periodo 1/1/2017 - 3/1/2021

 

Fonte: indagine eToro. I dati fanno riferimento al periodo 1/1/2017 – 3/1/2021 

Leggi la guida di eToro per scoprire cosa sono le criptovalute e come fare trading con il bitcoin.

I dati di Google Trends 

Un altro dato spesso citato come precursore di un calo del prezzo del bitcoin è l’andamento evidenziato da Google Trend. Nel 2017, infatti, le ricerche della parola “bitcoin” su Google erano schizzate alle stelle e, sebbene i livelli più recenti abbiano superato quello che era stato il valore più alto degli ultimi tre anni, l’interesse rilevato da Google Trends è ben lontano da quello registrato nel 2017.

Grafico che mostra il volume di ricerca del termine “bitcoin”

Fonte: Google Trends 

Altre statistiche rilevate dai social media indicano un aumento dell’interesse nei confronti del bitcoin da parte del trading al dettaglio, ma anche in questo caso i numeri non hanno ancora raggiunto il picco del 2017. I dati forniti da BitInfoCharts evidenziano come a inizio gennaio 2021 il numero di tweet riguardanti i bitcoin abbia subito una notevole impennata, senza però raggiungere i livelli del 2017. 

Grafico riportante il numero di tweet in cui viene menzionato il bitcoin

I piccoli investitori hanno quindi iniziato a mostrare un rinnovato interesse per il bitcoin, ma quali sono le differenze tra la situazione attuale e il mercato rialzista del 2017? Per prima cosa è bene ricordare che il bitcoin è ormai in circolazione da 12 anni e che quindi la somma investita su questa criptovaluta risulta in media maggiore.

I dati riportati di seguito mostrano la differenza tra i volumi medi di acquisto di criptovalute per i conti di eToro tra il 2017 e il 2020.

Importo investito nel trading di criptovalute

Importo investito nelle criptovalute sulla piattaforma di eToro nel periodo 1/1/2017 - 3/1/2021.

 

Fonte: indagine eToro. I dati fanno riferimento al periodo 1/1/2017 – 3/1/2021

Il confronto tra i dati attuali e quelli del 2017 evidenzia che l’importo medio attualmente investito in criptovalute è maggiore rispetto a quattro anni fa.

La partecipazione di investitori affermati e l’entrata in gioco di PayPal danno credibilità al bitcoin

Se nel 2017 la maggior parte degli investimenti in bitcoin veniva fatta da trader individuali sul mercato al dettaglio, nell’ultimo periodo sono stati invece molti i grandi investitori (le cosiddette balene) che si sono inseriti nel mercato del bitcoin, effettuando tra l’altro acquisti rilevanti. I numeri forniti da Chainalysus mostrano un’impennata nei mesi finali del 2020 dell’acquisto di importi superiori alle 1.000 unità, con risvolti importanti sull’equilibrio di domanda-offerta del bitcoin. I nuovi attori di questo mercato contano investitori istituzionali, nomi altisonanti della finanza tradizionale e fondi speculativi, tra cui citiamo MicroStrategy, MassMutual, Paul Tudor Jones e Square.

Il recente report pubblicato da JPMorgan afferma che l’azienda “non ha alcun dubbio: l’impulso dato dal flusso in entrata di capitale istituzionale sia la differenza cruciale tra il 2017 e il 2020”, ma non sono solo i pesi massimi di Wall Street ad aver adocchiato il bitcoin: PayPal ha recentemente annunciato che, alla luce del “sempre più crescente interesse di governi e consumatori per le valute digitali”, la piattaforma supporterà le transazioni per l’acquisto e la vendita di criptovalute, offrendo così molte più opzioni agli investitori. Il gigante delle transazioni online ha inoltre affermato di voler “aumentare considerevolmente l’utilità delle criptovalute rendendole disponibili come strumento di finanziamento per gli acquisti effettuati dai 26 milioni di utenti della piattaforma”.

Un ulteriore passo verso l’adozione su larga scala del bitcoin saranno le carte di debito e credito per bitcoin annunciate da Visa.

Grafico riportante gli acquisti impliciti di bitcoin su PayPal

 

Perché sempre più investitori istituzionali si stanno affacciando al mercato del bitcoin? Per rispondere a questa domanda dobbiamo fare un passo indietro e analizzare le differenze tra l’economia del 2017 e quella odierna.

2017-2020: da un PIL in salute a un’altalena continua

Quattro anni fa, l’economia globale stava attraversando un periodo di crescita sostenuta, come testimonia l’aumento del PIL a livello mondiale del 3,14%, tasso di molto superiore rispetto al 2,51% fatto registrare nel 2016 e in netto contrasto con la situazione del 2020.  La pandemia da Covid-19 ha infatti comportato una paralisi totale a livello globale, con una temporanea sospensione delle attività economiche seguita dall’adozione di misure di stimolo monetario dalla portata mai vista prima.

Secondo i dati della Banca Mondiale, questa paralisi ha avuto un impatto drammatico sulla crescita economica del 2020, che stando alle stime più recenti dovrebbe attestarsi sul -4,3% rispetto al 2019.

Nel 2017, i tre aumenti consecutivi del tasso dei federal funds applicato dalla Federal Reserve statunitense erano stati il riflesso dello stato di salute tanto dell’economia quanto del mercato del lavoro. Nel 2020 abbiamo invece assistito all’esatto opposto: tassi praticamente azzerati da tutte le banche centrali a livello mondiale nel tentativo di incentivare la crescita, un volume senza precedenti di liquidità immessa nel mercato globale e un tasso di debito contratto dai vari Paesi a livelli simili al dopoguerra.

Negli Stati Uniti, in maniera simile a quanto fatto dalle altre banche centrali di tutto il mondo, i pacchetti di misure di stimolo hanno stanziato ed elargito trilioni di dollari alla popolazione e la FR continua ancora oggi ad acquistare circa 120 miliardi di dollari in bond ogni mese .

L’iniezione di tale liquidità ha comportato una svalutazione del dollaro statunitense (-6,3% nel 2020) che si prevede proseguirà anche nel 2021.

Il quadro che abbiamo dipinto è quindi quello di un’economia stagnante, con tassi d’interesse azzerati e una posizione debitoria sempre più esposta. Dunque, in tutto ciò, qual è il ruolo del bitcoin?

Il futuro del bitcoin dipenderà dall’equilibrio tra domanda e offerta

Una delle caratteristiche inerenti della criptovaluta creata nel 2009 da Satoshi Nakamoto è quella della scarsità: il limite massimo di bitcoin che potranno entrare in circolazione è fissato a 21 milioni di unità. È quindi proprio questa scarsità che rende il bitcoin un bene prezioso, in quanto la speculazione sulla sua inflazione è redditizia. Nella versione originale del documento “Bitcoin: A Peer to Peer Electronic Cash System”, l’inventore della criptomoneta presenta per la prima volta il concetto dell’halving, ovvero del dimezzamento.  Circa ogni quattro anni, l’incentivo corrisposto per l’estrazione dei bitcoin verrà ridotto del 50%, il che si riflette in un dimezzamento del tasso di estrazione di nuovi bitcoin. È questo meccanismo a regolare e tenere sotto controllo l’inflazione del bitcoin. Se la domanda aumenta più velocemente rispetto all’offerta di bitcoin disponibili, il prezzo della moneta aumenterà di conseguenza.

L’aumento della domanda, l’inerente scarsità del bitcoin, il meccanismo speculativo associato a questa moneta e la base di utenti esperti che fanno trading con questo asset sono tutti fattori e indicatori che il prezzo del bitcoin può ancora aumentare: un’affermazione in linea con alcune delle previsioni sul prezzo futuro della criptovaluta che prevedono il superamento del tetto dei 100.000 dollari entro la fine del 2021.

Per rispondere alla domanda iniziale, quindi, i dati raccolti e analizzati da eToro indicano che al momento il mercato è più simile all’agosto 2017 invece che al dicembre dello stesso anno, quindi con ancora molto margine di aumento.

Storicamente, il prezzo del bitcoin è sempre aumentato nei 12-18 mesi successivi a un halving. Considerando che il terzo halving è stato eseguito nel maggio 2020, l’analisi di eToro suggerisce che il prossimo picco, con un prezzo massimo previsto di 85.000 $, dovrebbe essere raggiunto verso agosto 2021. È bene ricordare che il mercato delle criptovalute è altamente volatile e soffre spesso di mancanza di liquidità, per questo comprare bitcoin e investire in questi asset rimane un’operazione rischiosa.

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